Henrik Ibsen (1828–1906) nacque a Skien, nella Norvegia meridionale. Nel 1844 si trasferì a Grimstad, dove lavorò alcuni anni come apprendista farmacista per sostenere la famiglia dopo il fallimento dell’attività commerciale del padre. In questo periodo scrisse il suo primo dramma, Catilina, pubblicato nel 1850, l’anno in cui si stabilì a Kristiania (Oslo) per cominciare a studiare all’università.
Gli studi ebbero vita breve, perché già nel 1851 fu chiamato a Bergen per coordinare le attività del neonato teatro cittadino, incaricò che ricoprì fino al 1857, quando tornò a Kristiania per dirigere alcuni teatri della capitale. La sua carriera teatrale ebbe fine nel 1864, quando ottenne una borsa di studio per soggiornare a Roma, dove fu introdotto nel Circolo Scandinavo, ritrovo degli intellettuali nordici, e dove poté finalmente dedicarsi totalmente alla scrittura drammatica. Cominciò quindi un periodo di soggiorno all’estero che si protrasse per quasi trent’anni; Ibsen abitò a Roma fino a 1868, e tornò per un nuovo soggiorno in Italia tra il 1878 e il 1885. Nel 1891 si stabilì nuovamente a Kristiania, dove rimase fino alla morte nel 1906.
In Italia trovò un ambiente favorevole per scrivere e progettare le sue opere più famose. A Roma e Ariccia completò Brand (1866), trovò ispirazione per scrivere Peer Gynt (1867), Casa di Bambola (1879), e Spettri (1881) a Ischia, Amalfi e Sorrento.
Giuliano D'Amico e Maria Cristina Lombardi sono due studiosi di letterature nordiche e intervengono alla serata ibseniana all'Istituto di Norvegia:
Il Prof. Giuliano D'Amico: “Ibsen a Roma – un’occasione mancata?”
La Prof. Maria Cristina Lombardi: “Ibsen, Benedetto Croce e Anne Charlotte Leffler: mediazione culturale e riflessione filosofica”
Intervengono anche il presidente dei Parchi Letterari, Stanislao de Marsanich, e la direttrice dell’Istituto di Norvegia, Prof. Kristin B. Aavitsland.
Prenotazione obbligatoria a events@roma.uio.no
Giuliano D'Amico è professore assiciato e direttore del Centro di studi ibseniani presso l'Università di Oslo.
Maria Cristina Lombardi è professore di Lingue e Letterature Nordiche nel Dip. Studi Letterari, Linguistici e Comparati nell'Università di Napoli "L'Orientale".
Stanislao de Marsanich è presidente dei Parchi Letterari
Dal 2 al 28 novembre Roma svela il suo legame con le culture nordiche per la seconda edizione di Novembre Nordico, con piu di 20 eventi. Programma
Le Ambasciate di Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia, il Circolo Scandinavo e i quattro Istituti culturali e scientifici nordici: l’Accademia di Danimarca, l’Istituto di Finlandia a Roma, l’Istituto di Norvegia in Roma, e l’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma si uniscono in questa occasione per divulgare un ricco programma di iniziative per valorizzare il legame storico dei Paesi Nordici con la città di Roma e per creare nuovi momenti di scambio attraverso mostre, talk, concerti, proiezioni e le case di illustri personaggi storici aperte al pubblico.
Maria Cristina Lombardi è professore ordinario di Lingue e Letterature Nordiche, Dip. di Studi Letterari, Linguistici e Comparati all'Università di Napoli L'Orientale. Ha un PhD in filologia germanica all'Università di Firenze. Traduttrice di testi nordici, poetici e in prosa, medievali e moderni. Membro del CdA di Ateneo, tra i suoi principali ambiti di ricerca si segnalano: le figure retoriche nella poesia del tardo medioevo islandese e della poesia nordica contemporanea; varianti redazionali di testi poetici di autori medievali e contemporanei; aspetti filologici, linguistici, storici e sociali del testo magico nel mondo nordico e germanico; il testo magico tra mito e folklore; rapporto tra letteratura, teatro e cinema nel mondo scandinavo; testi enciclopedici norreni e fonti latine; l’autobiografia femminile al tempo della regina Cristina di Svezia; antroponimia nelle tarde iscrizioni runiche gotlandesi; testi omiletici anglosassoni e traduzioni norrene. Nei suoi studi ha inoltre affrontato problematiche traduttive e traduttologiche tra le lingue nordiche e l’italiano, organizzando seminari con la partecipazione di studiosi e traduttori italiani e stranieri. E’ da segnalare la sua creazione del ‘laboratorio di traduzione dalle lingue nordiche’ all’Università di Napoli “L’Orientale” - che rende concreta l’applicazione e la conseguente verifica di tecniche e metodi traduttivi di testi poetici e in prosa.
Giuliano D‘Amico è professore associato e direttore del Centro degli studi ibseniani presso L’Università di Oslo. Ha un PhD in Lettere (Università di Oslo). La sua ricerca si concentra sulla letteratura scandinava dell’800 e include la storia della interpretazione e della traduzione degli autori nordici, in particolare Henrik Ibsen, Bjørnstjerne Bjørnson, August Strindberg and Knut Hamsun. D’Amico è autore delle monografie Domesticating Ibsen for Italy (2013) e Tilbake til fremtiden. Håkan Sandell og den nordiske retrogardismen (2020). Al momento sta lavorando a un libro sulla spettralità nelle opere di Ibsen.